Bere un caffè  a quei tempi, era uno status symbol, meglio quindi se gustato in compagnia parlando di affari, di politica,  di pettegolezzi o altro. I prestigiosi palazzi sul canal Grande non bastavano ad accogliere quella che era diventata ormai una moda. Il caffé doveva essere gustato in un luogo pubblico, e non nello stretto recinto delle dimore patrizie.

Sotto le Procuratie Nuove di Piazza San Marco,  è documentato che nel 1683 c'era una bottega di caffè. Nel settecento nascevano le prime botteghe di Caffè, cioè i locali in grado di accogliere i nobili della città, personaggi con cariche prestigiose, benestanti cittadini, aspiranti a scalare la loro posizioni sociale. Il Caffè per i cittadini diventava così, un  importante centro di socializzazione.

Per tutto il settecento le botteghe di caffè continuarono a diffondersi a macchia d'olio nel tessuto urbano veneziano, tanto che una legge ne limitò il numero ad un massimo di duecentosei .

Tra i Caffe più noti,  il caffè  Florian, dal nome del suo fondatore Floriano Francesconi, che lo aprì nel 1720.  Un locale famoso per la cultura della città che nel tempo ha accolto uomini illustri, letterati, e artisti di ogni genere  e che  ancora oggi continua la sua attività con successo.

 

Il Caffè Dei Dogi oggi

Cambiati i tempi della trionfante e lussuriosa Venezia settecentesca.
doge erizzo

I Caffè dei Dogi è oggi un marchio registrato.
Brand che nel suo esclusivo nome evoca la storia pluricentenaria veneziana.

Un caffè dalla preziosa e profumata essenza da gustare nel comfort di casa, in ufficio o in ogni luogo grazie anche all'invenzione di prodigiose macchine elettriche in grado di  generare ed esaltare i sapori e gli aromi della famosa bevanda nera.

Un caffè oggi alla portata di tutti da prendere in una modalità più a passo con i tempi come  iI Caffè dei Dogi a capsule  in grado di creare sapori ed aromi di altri tempi.